Le interviste di Oltreconfine
Libreria Bohindra, Madrid

Intervista a MariCruz Martinez

di

in Nel Tempio dei Libri (Oltreconfine - n° 2 - Dic. 2011)
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Com’è nato il progetto della Libreria Bohindra e quali erano le finalità che ti proponevi?
Come è nata l’idea della Libreria Bohindra? Grazie a un libro che mi ha colpito al punto di risvegliarmi un’altra coscienza. Mi ha fatto scattare un clic interiore che ha cambiato completamente la mia visione delle cose. Il libro è Orígenes de la Civilización Adámica di Josefa Rosalía Luque Álvarez, una signora argentina morta già da un po’ di tempo. In quel libro aveva trascritto tutte le informazioni raccolte dal piano akashico. Il personaggio centrale si chiama Bohindra e questa è l’origine del nome della libreria. Bohindra era un terapeuta che guariva le persone con la musica, suonando la lira, con l’acqua e con le piante. Per questo il nostro logo è una lira. Bohindra è un personaggio che proviene dal piano akashico e non ho idea se sia stato un personaggio reale, né m’importa... ciò che conta è che la vibrazione contenuta nei suoi libri mi ha spinto ad aprire la libreria.

Perché aprire proprio una libreria?
In realtà non ne ho idea. Quando ho deciso di aprirla esistevano già alcune librerie esoteriche a Madrid, ma la Spagna era un paese molto diverso da quello di oggi. Io avevo trentuno anni e lavoravo come segretaria in un ufficio. Non sapevo nulla di libri, né di questi argomenti. Semplicemente, dopo aver letto quest’opera, qualcosa era cambiato in me. Un giorno ho preso un foglio bianco, ci ho scritto sopra Libreria Bohindra indicando come indirizzo Calle de la Luz (“Via della Luce”), senza numero civico, e l’ho fatto plastificare. Era tutta una finzione, ma quando parlavo con i miei amici gli dicevo che stavo per aprire una libreria e che si sarebbe chiamata Bohindra. Ebbene, due anni dopo la libreria si è materializzata. Un giorno passavo di qui, ho visto questo locale, ho chiamato la proprietaria e ci siamo messe d’accordo. Non ho visto altri posti. C’è una sincronicità molto curiosa, di cui mi sono resa conto solo un paio d’anni dopo l’apertura: Bohindra aveva un santuario che si chiamava Santuario della Pace e questa strada, la strada in cui ho aperto la Libreria, si chiama Via della Pace.

Adesso, dopo quasi venticinque anni di attività, che bilancio puoi tracciare?
Personalmente sono soddisfatta di aver realizzato il mio progetto. All’inizio ho passato molto tempo a leggere, a informarmi sugli argomenti, sugli autori, sulle case editrici. La libreria è stata per me un’occasione di crescita e di sviluppo personale. Qui sono passati scrittori come Paulo Coelho, Brian Weiss, Enrique Barrios, autore de El niño del las estrellas (trad. it. Ami – Un Amico dalle Stelle), molto conosciuto in Spagna. Certamente adesso i tempi sono difficili a livello economico, anche se la libreria non è mai stata soltanto un’attività economica. Se avessi voluto solo fare affari, avrei optato per un’attività più redditizia.

(continua)

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