Le interviste di Oltreconfine
Umberto Cordier
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www.cordier.it
Umberto Cordier si racconta attraverso i libri della sua vita
di Mariavittoria Spina
in Bibliointervista (Oltreconfine - n° 6 - Lug/Ago 2012) € + spese sped.
UMBERTO CORDIER
Nato l’8 settembre 1953 ad Alba (CN), istruttore di elettronica e informatica, vive a Savona e si dedica allo studio di tutto ciò che può definirsi misterioso e anomalo. Collabora con varie associazioni, come il CISU (Centro Italiano Studi Ufologici), e il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). È segretario della Società Fortiana italiana e autore di diversi libri, tra i quali un’ampia enciclopedia dell’insolito (Guida ai luoghi misteriosi d'Italia, Piemme 1996).
Nato l’8 settembre 1953 ad Alba (CN), istruttore di elettronica e informatica, vive a Savona e si dedica allo studio di tutto ciò che può definirsi misterioso e anomalo. Collabora con varie associazioni, come il CISU (Centro Italiano Studi Ufologici), e il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). È segretario della Società Fortiana italiana e autore di diversi libri, tra i quali un’ampia enciclopedia dell’insolito (Guida ai luoghi misteriosi d'Italia, Piemme 1996).
Come è nata e quali finalità ha la Società Fortiana italiana di cui tu sei segretario?
La Società è un'idea nata parecchi anni addietro da un gruppo di amici accomunati dalla passione per la ricerca, che hanno voluto così formalizzare questa attività collettiva di studio e di indagine. É sempre stata un'associazione del tutto informale, senza strutture, che si identifica esclusivamente negli studi e nei progetti dei ricercatori attivi. La finalità della Società si concretizza nell'effettiva attività di raccolta e di ordinamento dei dati, e nella discussione dei metodi e delle procedure di elaborazione e di interpretazione; tutto questo in vista della compilazione di casistiche e cataloghi, di monografie e di saggi tematici.
Puoi raccontarci brevemente chi era Charles Hoy Fort e qual è l’importanza del suo Book of the Damned (Libro dei Dannati)?
Charles Fort (1874-1932), statunitense, fu un curioso personaggio; dopo varie esperienze giovanili si dedicò completamente a un minuzioso ed estenuante lavoro di ricerca bibliografica, con lo scopo di raccogliere notizie documentate su ogni fatto o fenomeno che esulasse dalle conoscenze comunemente accettate. Per questo motivo, Fort si può considerare il pioniere delle moderne ricerche sistematiche sull'insolito, il paranormale, il soprannaturale, tanto che oggi vengono detti complessivamente fenomeni fortiani tutti quei fatti inspiegabili secondo le conoscenze scientifiche ordinarie. Fort raccolse i risultati delle sue ricerche in alcuni libri, il primo e più famoso dei quali fu The Book of the Damned, pubblicato negli Stati Uniti nel 1919 e successivamente tradotto in diverse lingue. In Italia Il libro dei dannati venne stampato solo nel 1973 per iniziativa dell'editore Armenia, ma attualmente risulta fuori commercio. In questo primo e più famoso volume, Charles Fort presenta un iniziale campionario delle sue raccolte casistiche, intervallando i dati e le fonti con brillanti battute di spirito e acute riflessioni di filosofia della scienza e della conoscenza.
In quale momento della tua vita hai incontrato sul tuo cammino le opere di Charles Hoy Fort e qual è stato il motivo che ti ha spinto a consultarle?
Questo mio incontro con Fort non è stato certo un caso, ma è la tappa importante di un percorso iniziato parecchio tempo prima. In gioventù coltivavo interessi marcatamente scientifici e tecnici, in senso tradizionale, ma la mia natura assai inquieta e curiosa mi impediva di essere sufficientemente soddisfatto da tale paradigma conoscitivo. Constatai dunque che esistevano moltissimi aspetti della realtà che sfuggono alla conoscenza ordinaria delle cose, e per questo incominciai a interessarmi di anomalie, stranezze, misteri e teorie eterodosse. Iniziando a navigare in questo mare ignoto, ben presto mi misi sulle tracce di Fort e del suo lavoro, intuendo che si trattava di un contribuito fondamentale a questo tipo di ricerche. Mi procurai quindi Il libro dei dannati e lo studiai con attenzione; la lettura mi diede questa conferma e molto entusiasmo per proseguire.
(continua)